Inclusione scolastica – sentenza Consiglio di Stato n. 7089/24

Con la sentenza 7089 del 12 agosto scorso, il Consiglio di Stato sembra approvare la scelta di un comune di ridurre, ad un alunno con disabilità, le ore di assistenza all’autonomia e comunicazione in ragione delle “necessità finanziarie dell’Ente”.

Il Presidente Nazionale, Roberto Speziale, non ha esitato a definirla “una sentenza pericolosa poiché, se non approfondita, può mettere a serio rischio i diritti degli studenti con disabilità”.

Anffas Nazionale, nel documento allegato, approfondisce la sentenza ed analizza la situazione specifica:

  • la riduzione richiesta dal comune non avrebbe inciso significativamente sul suo bilancio (si tratterebbe di 4.500 euro all’anno);
  • il costo dell’assistenza non è a totale carico dei comuni: in questo caso, il comune ha utilizzato correttamente tutte le risorse regionali e statali che teoricamente sono a disposizione?
  • lo strumento dell’accomodamento ragionevole non è richiamato correttamente: il suo scopo, infatti,  non è quello di “limitare l’esercizio di un diritto o di riconoscerlo in maniera parziale, ma di garantirlo, quando le disposizioni di legge, che assegnano quel dato diritto, non possono assicurare un godimento pieno, effettivo e tempestivo”.

Anffas Nazionale sottolinea, in particolare, che la sentenza è circoscritta alla situazione specifica di quell’alunno e di quel comune e che “non può e non deve essere estesa e utilizzata strumentalmente in questo come altri ambiti, situazioni e contesti, sia scolastici che extrascolastici”.

La nostra priorità” conclude Speziale “sarà sempre il pieno rispetto del diritto allo studio di tutti gli studenti con disabilità, in ogni scuola di ogni ordine e grado: l’inclusione scolastica non può essere messa discussione ma anzi deve essere costantemente promossa