Colleferro, Lecce. Due località di cui i Media si sono occupati nelle scorse settimane per raccontare i tremendi fatti di cronaca che hanno portato alla morte di tre persone.
Fatti orribili anche per le modalità, le motivazioni, e, chiaramente, per la tragedia che ha colpito persone innocenti. Tante parole, tanta attenzione, tanto giudicare. In mezzo a questo “tanto” ci mancava, per l’ennesima volta, l’ignoranza e il pregiudizio di chi ha voluto accostare questi fatti ad una parola (autismo) per proporre una chiave di lettura che, consapevolmente o meno, accosta ancora una volta la disabilità a una immagine e ad un pensiero sociale negativo, se non, addirittura, pericoloso.
ANFFAS ha prontamente reagito, così come moltissime persone, familiari, organizzazioni, giudicando severamente questo inaccettabile modo di pensare alla condizione delle persone con disabilità.
In una lettera a firma del Presidente Nazionale di ANFFAS (Roberto Speziale) l’Associazione ribadisce l’inviolabile diritto al rispetto della dignità delle persone e aggiunge che “È avvilente vedere come ancora nel nostro paese la concezione della disabilità, in particolare intellettiva, sia ancora ad un livello così basso anche da parte di chi, in teoria, dovrebbe essere un “esperto del settore””.
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