Stiamo ricevendo numerose segnalazioni da parte di famiglie che incontrano difficoltà ad iscrivere i figli con disabilità ai centri estivi: iscrizioni rifiutate, invito a pagare un contributo aggiuntivo rispetto alla retta per poter usufruire dell’assistente di supporto specializzato, proposta di una frequenza ridotta… e chi più ne ha, più ne metta.
Sappiamo che è una situazione diffusa su tutto il livello nazionale e anche altre associazioni stanno segnalando queste difficoltà: NewsBiella, CorrieredellaSeraBologna, GruppoSolidarietàMarche
La legge è molto chiara.
La Legge 18/2009 (Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità) riconosce a tutte le persone con disabilità il diritto a partecipare alle attività ricreative su base di eguaglianza con gli altri, anche attraverso l’adozione di tutte le misure e gli accomodamenti ragionevoli necessari.
La Legge 67/2007 (Legge sulla non discriminazione) vieta ogni forma di discriminazione basata sulla disabilità.
I centri estivi pubblici e privati gestiti da comuni, parrocchie, centri sportivi o culturali dovrebbero essere accessibili a tutti. Chi li organizza deve adottare tutte le misure ragionevoli necessarie a garantire anche ai bambini e alle bambine con disabilità e con autismo una partecipazione su base di uguaglianza e senza oneri supplementari.
Ledha, di cui Anffas Lombardia fa parte, ha sollecitato i comuni a rispettare la legge.
Vi invitiamo a segnalarci vostre esperienze, positive o negative.